Racconigi: l’originale storia di una città della seta.

Conosciuta in lungo ed in largo per il suo Castello, sede delle villeggiature estive dei re di Sardegna e dei re d’Italia, Racconigi è una città che vanta una storia assai originale, in parte esclusiva: quella di essere stata una grande città della seta.
 

Dal XV secolo in poi, sembra quasi che una “mano” guidi le vicende cittadine verso quella meta: si comincia con le donne e le ragazze locali che si rivelano abili tessitrici di fili importati da Genova. Poi, quando all’inizio del ‘500 viene introdotta la coltivazione intensiva dei gelsi, con l’allevamento dei bachi e la produzione dei bozzoli, ecco prendere forma un’intera filiera economica e produttiva: nelle campagne, nelle cascine e nelle botteghe si contano centinaia di addetti, le cui attività sono regolate da norme che hanno al centro l’obiettivo strategico della qualità. La specializzazione locale diventa la filatura ed i prodotti possono lasciare la cerchia delle mura urbane solo previa apposizione di un marchio, un made in Racconigi di mezzo millennio fa!
 Su queste basi, quando nel 1677 viene introdotta in paese la tecnologia dei mulini da seta che si avvale della ricca rete locale di canali, il borgo è pronto al vero e proprio boom: nel 1708 i setifici attivi sono già 27, con un totale di 2525 addetti ed un quantitativo di oltre 93.000 kg di filato prodotto. Il pregiato organzino è la grande specializzazione locale e Racconigi ne diventa il più importante produttore europeo!
 

Nel ‘700 la città conosce una grande trasformazione ed acquisisce le forme urbanistiche ed architettoniche che presenta ancora oggi. L’antico borgo medievale, citato già in documenti dell’XI secolo, sembra allora “scomparire”. Ma i reperti ritrovati nella campagne documentano la presenza di insediamenti umani già nella tarda età del bronzo, in epoca romana imperiale ed in quella longobarda, quando dal possidente Raco (o Racone) nasce il toponimo Raconese. Poi verranno i tempi dei marchesi di Torino e di quelli di Saluzzo, quindi dei Savoia Acaja e poi ancora dei Savoia – Racconigi. Fino ai principi di Carignano, ai re di Sardegna ed ai re d’Italia. Un mix di regalità e popolarità, aristocrazia e proletariato che – lasciatecelo dire – costituisce un unicum. Di cui potete apprezzare il racconto semplicemente scaricando i documenti allegati.
Buona lettura!

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