Lapide 3

Sullo stesso pianerottolo in cui è posizionato il busto a ricordo di Pietro Toselli, di fronte alla successiva rampa ascendente dello scalone, l’amministrazione municipale in carica nel lontano novembre 1859, ha voluto citare nella pietra monumentale i combattenti racconigesi caduti nelle guerre del Risorgimento nazionale, condotte dall’allora Regno di Sardegna, prima della cosiddetta “spedizione dei Mille” e della proclamazione del Regno d’Italia nel marzo 1861.

Mentre la lapide n. 1 è piuttosto burocratica e la n. 2 è ampiamente declamatoria, la n. 3 è semplice, asciutta, malinconica: gli undici Caduti racconigesi, quasi sicuramente tutti bersaglieri, vengono elencati in sottordine alfabetico nei tre episodi bellici in cui trovarono la morte e sono definiti “valorosi” per essere stati uccisi in spedizioni militari di cui certamente non comprendevano bene le motivazioni. In modo particolare, i cinque Caduti nella cosiddetta “guerra d’Oriente” in Crimea del 1854 (voluta dal Cavour per ingraziarsi le potenze europee occidentali a favore del piccolo Regno piemontese) morirono probabilmente e penosamente nella triste epidemia di colera asiatico che colpì le truppe inviate sul fronte russo: quel fronte, zarista o bolscevico che fosse, non portò mai fortuna agli Italiani, come si è poi visto anche nella spaventosa tragedia della Divisione Alpina Cuneense nel 1942/1943.

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